Rispettiamo i nostri impegni
La scuola è cominciata e vorrei ricordare a tutti il nostro impegno nel riuscire a dimostrare quanto il nostro sport sia di aiuto e supporto alla formazione mentale dei nostri ragazzi. Ognuno di voi è un nostro testimone nel proprio ambiente, un ambasciatore di tutti noi. Non rimandate il vostro impegno, studiate almeno un’ora, un’ora e mezza tutti i giorni, permettendo al vostro cervello di assimilare le informazioni che gli fornite, esattamente quello che dovreste fare con i vostri muscoli per rimanere in forma. Nessuno di voi è cosi stupido da pensare che se starete in palestra otto ore il giorno prima dell’inizio del campionato, sarete tonici e forti il giorno dopo, ma molti di voi sono convinti che basterà studiare dieci ore il giorno prima dell’interrogazione per superare il test o l’esame. Qualcosa non torna in questo ragionamento. Studiando quotidianamente avrete modo di capire molto meglio le spiegazioni in classe e vi risulterà più facile studiare. Un uomo è tale in tutto ciò che fa, avete degli appuntamenti con la squadra che vi siete impegnati a mantenere per rispetto verso voi stessi, i vostri compagni, i vostri allenatori, cosi come avete preso un impegno con la scuola che dovete rispettare. E’ sicuramente meglio farlo divertendovi che vivendolo come un obbligo noioso e se proverete a studiare già dai primi giorni quotidianamente quello che vi spiegano a scuola, vi accorgerete come tutto diventerà molto più semplice e perfino piacevole. E’ successo a tanti, me compreso. Inizia a giocare che ero molto indietro con gli esami, il football mi insegnò a concentrarmi e ad affrontarli come affrontavo i miei avversari. Mi piaceva sedermi davanti al professore a testa alta sicuro di quanto andavo a dire, non più lo studente con lo sguardo basso e balbettante che cercava di portare a casa quanto non guadagnato. La differenza la aveva fatta il football. Mi aveva insegnato a prepararmi per tempo, a non perdermi in fesserie, in campo devi badare all’essenziale. Avevo imparato a guardare negli occhi i linebacker e a non temerli perché mi ero allenato a dovere. Le partite diventavano un piacere che inseguivo e sapevo che, più ero costante agli allenamenti, più mi sarei divertito in campo. Lo stesso feci con gli esami. Un esame via l’altro con grande soddisfazione, imparando anche studiando a badare alle cose che contavano, a stare concentrato e a non perdere tempo in fesserie, ma soprattutto a farlo con costanza quotidianamente. Mi laureai dopo due anni, in corso e con una buona media, rimediando agli stentati voti ottenuti nei primi due anni e mezzo di facoltà. Un altro motivo per essere grato al football, un’altra vittoria dei Rams. E’ questo il motivo che ci ha spinto a pretendere buoni risultati scolastici dai nostri atleti. Chi gioca bene deve migliorare il rendimento scolastico. C’è un legame stretto tra una cosa e l’altra. Il cervello non fa distinzione, se lo alleniamo a concentrarsi vi aiuterà sia in campo che nella vita.