Grazie Capitano.Questa è la statistica più importante

Il pubblico era quello delle grandi occasioni, il tempo non passava mai. Luca beveva nervosamente acqua minerale, facendo finta di essere teso, ma era la solita tensione che prende i grandi prima di un grande evento. Alle 16 e 52 Luca scende la scala dell’aula e si sistema a fianco il tavolo di fronte a docenti e pubblico. Sistema il computer e dopo pochi secondi, appena la presentazione si apre si comincia: “Mi chiamo Luca Rossoni.” tralascia detto Luky , ma dallo stemma verde con la scritta che fa capolino sotto la camicia si capisce che è proprio lui, il quarterback dei Rams. Quello che si sta giocando è uno di quei down che non puoi sbagliare. Un anno e mezzo di ricerca di cui una buona parte sviluppata in Svezia,dove grazie al progetto Erasmus si era trasferito , è raccolta in quel volume che i professori hanno in mano e sfogliano mentre lui comincia la sua sintetica esposizione di quanto ipotizzato, dimostrato e scritto. Per l’occasione la sua docente della Svezia è venuta fino a Milano, ed è seduta li in prima fila. Lui da gran cavaliere decide di fare la sua esposizione in fluente inglese, cosi da metterla a proprio agio. Cinque minuti, dieci, quindici, fine del quarto e dell’esposizione. I professori hanno fatto fatica a stargli dietro, la sia conoscenza dell’inglese, la sua padronanza della lingua e della materia li ha lasciati esterrefatti. Una professoressa capisce che deve comunque chiedere qualcosa e in uno stentato inglese cerca di proporre una domanda, Luca cerca di aiutarla cercando di indovinarla senza lasciarla finire. Questa insiste e lui allora capisce che è meglio fargliela esporre anche se stenta, e la lascia a nel suo imbarazzo. Poi risponde sicuro come solo chi sa può fare. La sua docente svedese vorrebbe urlare che quello è il suo ragazzo, ma incrocia lo sguardo della madre e del padre che rivendicano la genitorialità, Sara non lo rivendica sapendo e sperando che presto condividerà molta della sua vita. Noi ci accontentiamo di averlo conosciuto, chi di averlo allenato, chi di averlo placcato, chi di averlo difeso. Tutti sappiamo però che questa soddisfazione è solo sua. Sua per aver saputo sfruttare le opportunità che la vita gli aveva dato senza lamentarsi, senza cercare scuse, lavorando, sacrificandosi, ma trovando anche il tempo di essere giovane, che non vuol dire per forza essere imbecille. Sua perché aveva saputo imparare anche dai suoi errori, sua perché non si era mai risparmiato. Un po anche nostra e di tutti quelli che lo hanno conosciuto, perché ad ognuno di noi a regalato un po’ del suo tempo e di se stesso, e ci ha fatto partecipi con la sua empatia. Tutto finito. Si, per il momento. Ora si deve aspettare solo l’esposizione della tesi dell’ultima candidata e poi la proclamazione con il voto di tutti i laureandi. Luca non entra con una media stratosferica 102, che è comunque un’ottima media, ma nessuno osa fare previsioni. Si sarebbe bello ma.. no, l’importante è laurearsi, finire questo ciclo della vita, il voto fa niente e così nessuno ne parla. Si aspetta, si aspetta e finalmente alle 17 .43 la commissioni convoca i laureandi in aula magna. Vanno in ordine alfabetico, finalmente tocca noi. Attraverso il microfono la professoressa esclama: “Con i poteri conferiti dal Rettore Magnifico della università della Bicocca di Milano il candidato Luca Rossoni e proclamato dottore in Biochimica con il voto di 110 su 110” piccola esitazione, in cui sembra che tutta la folla aspetti ancora qualcosa, non paga del massimo dei voti ed è a quel punto che continua” cum Laude” Siiiii!!! Adesso siamo soddisfatti, adesso Luca ha ottenuto ciò che si è meritato. Adesso finalmente…..Adesso è già passato, adesso c’è da pensare a cosa fare domani, o forse no. Adesso goditi almeno oggi questa meritata soddisfazione, lo devi a te stesso e ai tuoi familiari e amici. Da domani comincia una nuova fase, ma la tua vittoria darà coraggio anche a tanti altri. Grazie Luca per averci fatto gioire con te. Grazie capitano.