C’è sempre una strada giusta e una sbagliata

Ieri sera parlavo con un amico arbitro e mi raccontava che aveva subito anche quest’anno diverse pressioni per cambiare federazione. Stessa cosa riferivano alcuni giocatori. Le squadre oltre a ricevere pressioni e promesse di agevolazioni, vengono spaventate da annunci regolarmente smentite dai fatti di chiusura imminente di FIF. Ora quello che mi chiedo è quale sia il motivo di tale campagna? Come mai persone che hanno sulla carta organigrammi stellari, sponsor da migliaia di euro, riconoscimenti enormi da parte di tutti gli organi europei, mondiali, interplanetari e che il 23 settembre 2010, stavolta senza ombra di smentita entreranno nel CONI (o sarà l’ennesima bufala annunciata) debbano andare porta a porta a vendere il loro prodotto? Perché se il loro scopo è il bene del football anziché comportarsi come carbonari non fanno le cose alla luce del sole? Perché non annunciano che tutte le squadre FIF che entreranno nella loro federazione avranno i vantaggi che dichiarano sottobanco? Hanno forse paura che altre squadre potrebbero risentirsi? Perché non accettano di condividere le squalifiche ? Perché non formano loro stessi avendo tutte queste capacità i loro arbitri, i loro giocatori? Perché non fanno nascere le squadre e diffondono il football e viceversa vanno a cercare di sottrarre le nostre? Ero convinto che il mondo del football fosse fatto da persone leali, magari non troppo capaci, ma leali, gente che aveva il coraggio di dire le cose in faccia e non che cercasse di agire sotto banco. Questo mi ha insegnato lo sport e questo sport in particolare. Qualcuno dalla bocca larga poco tempo fa mi accusava di non aver voluto andare a cercare di portare le squadre in FIF chiamandole una ad una per mettere in atto il tentativo, mentre diceva che altri lo stavano facendo con le nostre. Bene ora come allora sono convinto che una federazione non debba avere niente da vendere, deve cercare di supportare, aiutare , coordinare le squadre che a lei si rivolgono. Non deve avere niente da vendere e per cui niente da guadagnare al di fuori della riconoscenza della squadre che aiuta a formarsi, a crescere a giocare. Deve stilare regole utili ai propri associati e fare da garante per tutti, deve, avendo numeri superiori alle società, riuscire a dare alle stesse contratti vantaggiosi e soprattutto deve, attraverso un lungo lavoro di credibilità, guadagnarsi il rispetto delle istituzioni per agevolare gli associati. Una federazione non vende promesse, non vende spettacolo vero o presunto, una federazione sportiva garantisce a tutti la possibilità di fare dello sport a costi bassi e sotto la sua tutela, agevolando la burocrazia non aumentandola a dismisura. Questo stiamo facendo ormai da un po’, se le società dopo aver valutato la credibilità di chi le ha fatto molte promesse, di chi le ha detto entriamo nel CONI, mentre contemporaneamente ne disconosceva l’autorità a giudicare nelle proprie vicende, decidono di scegliere chi lavorando duramente sta riuscendo a fare quanto promesso bene, altrimenti, liberi di continuare a credere alla promesse, del resto molti credevano anche a Vanna Marchi , ci hanno masso un po’ a capire. Quello che è certo è che non telefonerò a nessuno dicendogli vieni qua, non saranno le parole o le promesse ad attrarre nessuno ma i fatti.