Il paese di Leonardo da Vinci.
Forse è colpa del più grande genio dell’umanità se l’Italia è ridotta così? Forse è colpa del ’68, sta di fatto che ormai in Italia tutti sanno tutto e senza informarsi criticano tutto. Su face book viene scritta una fesseria ma facendola precedere da un numero ed un comma? Bene nessuna si premura di vedere se quanto affermato corrisponde a verità, dato che c’è un numero chi lo ha scritto saprà il fatto suo, per cui tutti a prendere per vero tale affermazione. Mille scienziati o presunti tali dicono una cosa, e tutta la stampa, giù a scrivere fiumi di parole, pronti all’occorrenza a trovare mille altri scienziati, o presunti tali, che dicono esattamente l’opposto. Cosi passiamo un anno a preoccuparci per la siccità che attanaglierà il pianeta per i prossimi cento anni e l’altro a preoccuparci degli alluvioni. Avete visto in questi giorni un articolo di qualche scienziato che parla del surriscaldamento del pianeta? Aspettate una settimana quando dovrebbe arrivare il caldo e state tranquilli che qualcuno lo si troverà. Cosa c’entra questo con lo sport ed il football americano? C’entra, perché qualcuno ha insegnato agli italiani a comportarsi cosi ed è stato lo sport. O meglio la parte negativa dello sport. Se una nazione non si scandalizza quando si pagano milioni di euro un allenatore per poi criticarlo ogni giorno, i casi sono due: o c’è della mala fede, o ci siamo rincoglioniti. Si perche se pensiamo che i CT sono persone che non ne sanno più dei giornalisti o di quello che al bar arringa la folla, perché pagarlo tanto, e se pensiamo che invece ne capisca, perché non lasciarlo lavorare e ascoltare le sue ragioni. Poi visto che i ct sono tanti e uno solo vince, si dovrebbe accettare che con i mezzi umani a disposizione ha fatto il massimo. Invece no, ormai nessuno accetta più la logica: ho dato il massimo ma lui mi è stato superiore. Ormai, la logica diffusa è: non mi importa come, ma devi vincere. Da qui nasce la cultura del doping, della gomitata,del fallo tattico, della corruzione nello sport, e della concorrenza sleale, del furto industriale del non rispetto delle regole di sicurezza e di mercato, pur di arrivare a fare soldi nel lavoro e nella vita. Il football ha un vantaggio per adesso pochi capiscono come si può sviluppare il gioco per cui sono relegati a poche critiche. Il punt non effettuato o la colpa è degli arbitri, senza sapere neanche il regolamento bene. Sta a noi riuscire a creare un angolo da cui partire per modificare un modo di pensare. Per carità anche nel football c’è chi entrato mani e piedi con regole facili con la logica del denaro per comprare giocatori e costi fuori controllo, tanto qualcuno pagherà in qualche maniera. Per fortuna, per adesso, nella Federazione Italiana Football non è cosi e continueremo a batterci perché cosi rimanga. Pensate che già lo scrivere comprare un giocatore, mi riesce difficile.Un giocatore non si compra, con un nostro giocatore, si cresce, si suda si condividono momenti tristi e gioie, tutte cose molto distanti dalla parola comprare e quando va via, per ragioni spesso valide, è un enorme dispiacere, ben diverso se venisse venduto. Si vende della merce non della passione e dei sentimenti. Il nostro sport non credo che riuscirà ad invertire una tendenza, ma può far sapere che esiste un modo diverso di concepire lo sport, di vivere una passione. Si può e si deve lottare per cercare di vincere, si può e si deve impegnarsi al massimo per vincere, ma se fatto tutto questo non si riesce, si deve accettare che chi ci ha battuto, probabilmente, ha fatto le stesse cose che abbiamo fatto noi un po’ meglio, o semplicemente essendo più dotato di noi. Nessuna tragedia nessun caprio espiatorio, semplicemente rispetto per chi ci ha superato e rispetto per il nostro impegno. Non c’è un colpevole per forza, così come se piove è un fatto naturale, cosi se c’è un incontro c’è uno che vince ed uno che perde. La sconfitta se accettata non è un fatto negativo, spesso è un momento utile per arrivare a vincere. Io spero e credo che l’anno prossimo vinceremo più partite di quante vinte quest’anno, ma se ciò succederà, non sarà anche merito delle sconfitte subite? Non siamo già molto cresciuti avendo sfruttato le sconfitte analizzando i nostri errori?