Football americano: risorsa nel mondo del lavoro?
E’ da decenni che nell’ambito degli studi sull’organizzazione aziendale si utilizza come esempio di un team vincente la squadra di football americano; forse perché la maggior parte di studi in questo senso sono stati fatti in America, o forse perché effettivamente nel nostro amato sport ci sono analogie davvero forti col mondo del lavoro. Che cosa rende un’azienda forte e competitiva sul mercato? La risposta è un insieme di concetti come organizzazione efficiente, capacità d’innovazione, flessibilità, strategia e soprattutto il team. Una squadra di football americano non è costituita dai soli giocatori, è una vera e proprio organizzazione di cui ogni parte è fondamentale; a nulla serve un playbook geniale quando poi non c’è nessuno che controlli visite mediche, gestione attrezzatura o approvvigionamento di acqua alle partite. Allo stesso modo a livello aziendale si ha una gestione efficace ed efficiente solo quando ogni funzione assolve alle sue mansioni in maniera adeguata. E’ questo che cerchiamo di imparare ogni martedì e giovedì sul campo: la responsabilità della proprio zona, i pregi e i difetti del proprio ruolo, le difficoltà nel coordinamento con i proprio compagni-colleghi. Il problema più naturale che nasce è però in questi casi la gestione della rigidezza della squadra: la conoscenza del gioco non deve essere a compartimenti stagni, si dovrebbe comunque avere esperienza di più ruoli, così da acquisire la capacità di essere flessibili, adattabili ad ogni situazione ed essere subito pronti a reagire ad ogni stimolo esterno: “ la sopravvivenza è del più adattabile” non è solo una legge naturale, né solo di football americano, ma anche economica. Per ultimo, e questa è la vera differenza a parità di tutte le altre variabili, si deve avere la capacità di creare un team. Una squadra disunita non concluderà mai nulla, e questo è più che mai vero nel nostro sport, chi legge lo sa benissimo. Pensate che in un’azienda sia diverso? Possiamo avere il miglior corpo di vendita di tutto Italia, ma se al telefono la centralinista risponde male a tutti i possibili clienti, allora tutto il resto diventa inutile. Quando il manager o il quarterback non è il primo a dare l’esempio nessuno sarà disposto a seguirlo ciecamente, a fidarsi di lui e lavorare bene per lui. Un’azienda con un team forte, compatto, che si muove all’unisono grazie a un buon management e in cui la fiducia nei proprio colleghi è massima sarà imbattibile.
Alla luce di ciò, quando ci troviamo su quelle 100 yarde di erba a massacrarci di fatica per imparare a fare al meglio il proprio dovere sul campo, ci rendiamo conto che stiamo anche mettendo da parte esperienza per poter essere perfetti manager? Ci rendiamo conto che quando insegniamo a degli adolescenti a giocare a football americano in realtà coltiviamo in loro capacità che nessun libro potrà mai dare? Leadership, responsabilità, umiltà, inventiva, flessibilità, rispetto, gioco di squadra: dal football americano al business, dal business al football americano.
Il Pensiero di HP
di Dario D’Ambrosio